Museo Comunale d'Arte Moderna
23 giugno - 6 ottobre 2002 / 4 agosto - 6 ottobre 2002
A partire da quest'anno l'evento espositivo "estivo" del Museo comunale d'arte moderna di Ascona sarà dedicato alla fotografia d'arte. Questa scelta programmatica non solo arricchisce l'offerta culturale del locarnese, sottolineando la sensibilità di Ascona per l'arte contemporanea, ma si rivolge anche al grande pubblico che, in occasione del Festival Internazionale del Film di Locarno e del Festival Jazz New Orleans di Ascona, frequenta ogni anno la regione.
Ad aprire questo nuovo appuntamento culturale asconese è la rinomata artista-fotografa messicana residente in Ticino, Flor Garduño, una figura di particolare interesse che affonda le radici della sua ricerca nel fervido clima culturale pieno d'originalità e forza creativa del Messico di Manuel Alvarez Bravo (di cui è stata allieva ed assistente) e di Tina Modotti, oltre che di quello ricco di valenze simboliche di Frida Kahlo e Diego Rivera.
Le opere di Flor Garduño saranno presentate al Museo comunale d'arte moderna di Ascona in due eventi espositivi: Flor, dal 23 giugno al 6 ottobre, e Opere al platino-palladio dal 4 agosto al 6 ottobre. Florrappresenta il quarto ciclo di lavoro fotografico di Flor Garduño, elaborato dall'artista negli ultimi dieci anni. Il Museo comunale d'arte moderna di Ascona ha il privilegio di presentarlo in prima mondiale (una seconda edizione della rassegna aprirà in Messico il 27 giugno) accogliendo nei suoi spazi 62 fotografie in bianco e nero ai sali d'argento. L'opera di Garduño è caratterizzata da un sapiente uso del chiaro-scuro, una scrittura fatta di ombre e luce, che riconduce al significato etimologico della foto-grafia. Mentre i lavori precedenti erano ambientati all'esterno e caratterizzati da una ricerca concreta verso il mondo tradizionale e cultuale degli indigeni dell'America latina, come attesta il libro Testimoni del tempo del 1992, in Flor lo spazio si astrae, divenendo surreale ed i soggetti (donne, fiori, frutti, uccelli, serpenti, terra e pesci) spogliati di ogni riferimento temporale e dimensionale, si rivestono di particolari valenze archetipiche. Le opere presentate in Flor sono raccolte in un libro dal medesimo titolo, pubblicato contemporaneamente in Europa e negli Stati Uniti, in vendita presso il book shop del Museo di Ascona durante il periodo della mostra al prezzo speciale di Fr. 79.-
A partire dal 4 agosto una seconda mostra si aggiunge alla prima: Opere al platino-palladio. Questa raccolta di opere realizzate dal 1980 al 2001 consiste in una trentina di stampe in vari formati, che rivelano la passionale ricerca del bello di Flor Garduño, esaltata da una particolare tecnica, la stampa al platino-palladio, margine estremo dell'arte fotografica.
Questa tecnica, introdotta verso la fine del XIX secolo e divenuta quasi subito d'uso raro e ricercato, consiste nel sensibilizzare con sali di platino e palladio un foglio di cotone da disegno che viene poi esposto ai raggi ultravioletti, filtrati da un negativo delle dimensioni del formato desiderato, e quindi schiarito con acido cloridrico. Si ottengono delle immagini che s'impregnano nella carta e che danno una sensazione di profondità, sensualità materica quasi scultorea. Le grandi difficoltà insite in questa procedura ed i risultati ottenuti da Flor Garduño sono tali da giustificare questa seconda mostra. Si potranno ammirare i primissimi lavori e ripercorrere l'iter dell'artista ticinese-messicana seguendo i suoi quattro cicli creativi. Particolarmente affascinanti sono le immagini tratte dal portfolio Testimoni del tempo, lavoro realizzato tra il 1986 e il 1991 in tutta l'America degli Indiani, che le hanno dato fama internazionale. Audace è il confronto fra le opere presentate nella mostra Flor, stampate ai sali d'argento, e le stesse riproposte nella versione al platino-palladio.
Flor
sabato 22 giugno 2002 ore 17:00
All'inaugurazione sarà presente l'artista
Presentazione: Christa Robinson
Conferenza stampa: giovedì 20 giugno 2002 ore 11.00
Opere al platino-palladio
sabato 3 agosto 2002 ore 17.00
All'inaugurazione sarà presente l'artista
Presentazione: Marta Gili
Conferenza stampa: venerdì 2 agosto 2002 ore 11:00
Testo critico
La mostra che il Museo di arte moderna di Ascona dedica all'opera di Flor Garduño si annuncia come un importante momento nella vicenda artistica e personale della grande fotografa messicana. È, infatti, la complessità degli elementi posti in essere dall'artista a trasformare questa rassegna di splendide immagini in un'occasione imperdibile per una riflessione sugli aspetti cruciali della sua arte e sulle questioni che più in generale investono oggi la fotografia.
Particolarità della mostra è la sua articolazione in due diverse sezioni: la prima si inaugura il 22 giugno ed è dedicata alle ultime fotografie di Flor Garduño, raccolte in un libro intitolato Flor, che accompagna l'esposizione e che è stato recentemente pubblicato in Europa e negli Stati Uniti. A partire dal 3 agosto viene presentata in parallelo, al piano superiore, una scelta di immagini di Flor Garduño realizzate con la stampa al platino-palladio, un procedimento tecnico che segna il margine estremo dell'arte fotografica: si ha così la rara opportunità di vedere alcune opere realizzate con tecniche diverse.
Il dato che emerge con maggiore immediatezza è il passaggio da una ricerca sul campo e di raffinata esplorazione del sincretismo religioso e delle tradizioni latinoamericane, come attesta Testimoni del tempo, il libro pubblicato da Flor Garduño nel 1992, a una dimensione più intima e personale, attuata attraverso la scelta del lavoro in "studio", uno spazio che per l'artista-Flor non è solo ambiente professionale ma anche abitazione, luogo di affetti, "mondo" reale e interiore in cui accadono le cose importanti dell'esistenza.
Al centro di queste nuove opere vi è la donna, latina e mediterranea, ripresa in una serie di nudi nelle fasi diverse dell'esistenza: bambina, adolescente, feconda e fecondata, matura e consapevole, ma sempre fuori dai canoni, sempre bellissima. L'occhio dell'artista si posa su questi corpi con sguardo sorpreso, complice: è la donna che contiene in sé la promessa, a divenire oggetto di questa osservazione, di questi rituali iconografici di cui Flor Garduño ci rende attoniti testimoni. L'utilizzo di oggetti, vegetali, animali, maschere e velature contribuisce alla creazione di una cosmogonia del femminile, in cui il corpo della donna si rivela in tutte le sue valenze archetipiche, come tabernacolo di una sacralità mai sopita in quanto essere dedicato alla vita. Al maschile viene concesso un ruolo allusivo, sotto forma di citazione, attraverso l'introduzione di una simbologia meditata, ma sempre presente. Si realizza in tal modo in tutte le opere una costante dualità di corpi e oggetti che diviene cifra e chiave di lettura privilegiata.
Ogni immagine è il frutto di una visione a cui Flor Garduño dà forma per mezzo di un complesso lavoro costruttivo: artificio, quindi, ma nel puro senso letterale di fatto con arte, perché solo in questo modo possono prendere vita le immagini, simboli e manifestazioni di un mondo pulsante, originario, annidato nel profondo delle nostre anime.
Non sono pertanto solo i motivi e i valori espressi nella scelta compiuta da Flor Garduño in Testimoni del tempo, a rendere straordinaria la sua arte: si trattava allora di soggetti provenienti dalle strade, dalle campagne, dalle abitazioni, dagli spazi immensi dell'America latina, soggetti esotici a loro modo. Con questi nuovi lavori "in interno", in cui temporaneamente viene dismesso l'usuale abito di instancabile viaggiatrice ed esploratrice di riti e mondi lontani, Flor Garduño sembra sviluppare a pieno il potenziale simbolico ed evocativo delle sue icone con forza ed energia ancora maggiori, rivelando come la poesia sia una proprietà del suo occhio, del suo sguardo, della sua ricerca.
Altre e complesse problematiche pone poi la scelta di affiancare alle stampe in emulsione all'argento la serie di stampe al platino-palladio, che include una selezione di opere di Flor Garduño, alcune addirittura precedenti a Testimoni del tempo fino alla più recente produzione. L'artista messicana, che alla fine degli anni Settanta, è stata assistente di Manuel Alvarez Bravo, uno dei maggiori fotografi del Novecento, ha ottenuto nell'uso di questa tecnica esiti mai raggiunti da altri autori, sia sul piano della qualità del chiaroscuro sia per quanto concerne la profondità e la plasticità dell'immagine. Costosa e complessa, la stampa con il platino-palladio consente infatti di impregnare direttamente la carta restituendo risultati eccezionali sul piano della varietà tonale e materica, della profondità quasi tridimensionale e della permanenza nel tempo. Non più "superficie" impressionata, quindi, ma materia "impregnata". Vengono così create delle opere uniche dalle caratteristiche assolutamente originali che, distaccandosi dalla percezione collettiva che si ha della fotografia, come oggetto mediatico e infinitamente riproducibile, ci conducono per via opposta a una dimensione affine alla pittura e alla grafica d'arte.
La compresenza delle due diverse sezioni nella mostra di Ascona, compresenza parziale e limitata solo ad un periodo e ad alcune fotografie, non può sottrarsi allo spontaneo gioco di confronto che scaturisce nella mente dell'osservatore. Ma è grazie alla qualità intrinseca delle immagini, ai valori poetici ed evocativi, all'esplorazione delle ombre e dei corpi che tanto spazio occupano nell'opera di Flor Garduño, che la tecnica al platino-palladio offre il meglio di sé, senza nulla togliere alle stampe tradizionali, a cui peraltro è affidato forse il compito più importante: quello di diffondere la sapienza estetica e interiore di un'artista che ha saputo portare la fotografia verso un limite di fantasia e di esecuzione oggi difficilmente superabile.
Fabio Martini
Flor Garduño è nata a Città del Messico nel 1957 e vive tra Stabio (Canton Ticino, Svizzera) e Tepoztlán (Messico) con il marito, il fotografo Adriano Heitmann, ed i figli Azul ed OlÃn. Ha studiato all'Accademia di San Carlos nella sua città natale per poi divenire assistente di Manuel Alvarez Bravo fino al 1980, quando ha deciso di operare come fotografa indipendente. Ha pubblicato il primo libro di fotografia nel 1985 (Magia del juego eterno, Oax-Messico) cui sono seguiti Bestiarium, Zurigo (1987), Testimoni del tempo (1992), Mesteños (1994) e Mummenschanz (1996). Il libro Testimoni del tempo, nelle sue varie edizioni, ha seguito la mostra che riassumeva la ricerca condotta prima del 1992 e che è stata presentata, a oggi, in 35 musei, tra i quali, l'Art Institute di Chicago, American Society di New York, il Center of Creative Photography di Tucson, i Musei di Belle Arti di Città del Messico, Buenos Aires, Santiago del Cile e Montevideo e in Ticino al Museo d'Arte di Mendrisio. Sue opere si trovano in numerosi musei pubblici come il Museum of Modern Art di New York, La Biliothèque Nationale di Parigi, la Stiftung für Photographie di Zurigo, il Ludwig Museum di Colonia e il Musée de l'Élysée di Losanna.
Flor Garduño | Ocelote Azul | Messico | 1998
Flor Garduño | Pez espada | Messico | 1998
Flor Garduño | Piñanona | Messico | 2000
Flor Garduño | Danza | Svizzera | 2001
Flor Garduño | Vestido elegante | Messico | 1997
Flor Garduño | Los limones | Messico | 1998
Flor Garduño | Abrazo de luz | Messico | 2000
Flor Garduño | Gatomonte | Messico | 1998
Flor Garduño | Aparicion | Messico | 1998
Flor Garduño | Pera | Svizzera | 1998
Flor Garduño | Con corona | Messico | 2000
Flor Garduño | Vestido eterno | Messico | 1999
Flor Garduño | Moneda | Svizzera | 2001